Erdogan vol ser Califa
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PERCHÉ DOBBIAMO OCCUPARCI DELLA TURCHIA
di Daniele Santoro
Come raccontiamo nel nuovo numero di Limes, la Turchia ha eletto il Mediterraneo ad ambito geopolitico privilegiato.
Ankara sta cercando di recuperare lo status di grande potenza nelle agitate acque del mare nostrum, dove traccia confini controversi allo scopo di uscire dall’isolamento che ne costringe la proiezione alla costa anatolica. Limites marittimi che delineano la “Patria blu” (Mavi Vatan), il complesso degli spazi acquatici all’interno dei quali intende affermare una sovranità analoga a quella esercitata sul territorio anatolico.
La centralità del concetto di Patria blu riflette la rivoluzione copernicana avvenuta nel pensiero strategico turco all’indomani del fallito golpe del 15 luglio 2016. L’interiorizzazione da parte dei turchi dell’importanza della dimensione marittima della potenza. Il successo dell’impostazione geopolitica di Mustafa Kemal Atatürk, convinto che la Turchia – collocata all’intersezione della massa continentale afro-eurasiatica – dovesse innanzitutto ricavarsi una via d’uscita verso gli oceani lungo l’asse Cipro/Dodecaneso-Suez-Bab el-Mandeb.
La Patria blu è la protagonista del nuovo numero di Limes, che si propone di scandagliare i fondali della nuova strategia turca allo scopo di farne emergere ambizioni e contraddizioni, potenzialità e limiti.
Con un occhio ai riflessi per l’Italia. Ankara punta infatti a proiettare un’influenza dominante nella tradizionale sfera d’influenza italiana, dai Balcani al Corno d’Africa, dal Canale di Sicilia al Mediterraneo orientale. Al contempo, preme su Roma per convincerla a salire sul suo carro e pone un dilemma geopolitico cruciale ai decisori italiani: resistere alla progressione turca o assecondarla strumentalmente?
Molto dipenderà da cosa faranno gli Stati Uniti, che di recente hanno esibito un rinnovato interesse nei confronti del Mediterraneo orientale a causa soprattutto della crescente presenza militare della Russia in Libia. L’ex colonia italiana è il cuore della grande strategia della Turchia. Imprescindibile snodo mediterraneo e porta sull’Africa, dunque fulcro delle direttrici imperiali di Ankara.
È sulla quarta sponda che sta prendendo forma il nuovo approccio geopolitico fondato sulla Patria blu, incarnato dall’accordo per la divisione delle aree di giurisdizione marittima stretto con il governo di Tripoli.
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